Era il 2014 quando la più grande cantina cooperativa dell’Alto Adige, Kellerei Kaltern, scommetteva su un giovane enologo trentino (dettaglio non trascurabile) per ridare visione e vigore alla focalizzazione stilistica di una produzione ampia e sfaccettata. Oggi la scommessa è vinta, perché questo determinato e preparatissimo enologo, o più precisamente kellermeister – che si trova a gestire un patrimonio di quasi 500 ettari e 650 soci conferitori – ha messo al centro della sua rivoluzione gentile la sperimentazione, l’approccio sartoriale e la sostenibilità. E i vini della Cantina di Caldaro, dal pinot bianco alla schiava (a cui sta restituendo il posto che merita sul mercato) parlano da soli per eleganza e limpidezza. Trovate l’intervista ad Andrea Moser, protagonista della nostra cover story, a pag. 62.
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