Fermatevi, alzatevi in piedi e fate quattro passi
Raggiungete il più vicino bosco se avete la fortuna di abitare in campagna o in periferia, oppure il primo parco cittadino di grandi dimensioni che abbia ancora una parvenza di naturalità. Fate dei passi leggeri all’interno del primo spazio verde che trovate, cercate di percepire il cambiamento nella risposta dei vostri piedi dal passaggio fra l’umano, l’antropizzato, e la terra nuda e verde che ora avete sotto ai piedi. Ora chinatevi, osservate in silenzio, cosa riuscite a vedere? Piccoli insetti e animaletti che si muovono lenti e veloci, sull’erba, sotto e nel mezzo, magari qualche lombrico che fa capolino, un ragno che tesse la sua ragnatela, una formica, uno scarafaggio, una lucertola. Se potete appoggiate le mani al terreno, percepitene l’umidità, la temperatura, la struttura; già che l’avete toccata ora scavatene una piccola porzione con le mani (se siete in un parco occhio alle multe ), ora annusate quella piccola porzione di terra che stringete fra le mani, cosa sentite? «Profumo di terra» direte voi, sì e no, in realtà un misto di fungo, sottobosco, spezie a volte, forse lieve decomposizione di materiale vegetale, carbone, tabacco, resina se vi trovate vicino a conifere, note più dolci vicino alle latifoglie.
Immagazzinate tutte queste informazioni.
Alla prima occasione provate a fare la stessa cosa in un campo di grano appena fuori città, in un frutteto, in un vigneto o anche solo in un prato in città: sono proprio curioso di sapere se proverete e troverete le stesse sensazioni che avete ricavato dal piccolo esperimento eseguito nel bosco. Se le cose andassero veramente bene, dovreste trovare più o meno le condizioni e le percezioni riscontrate nel bosco, in casi virtuosi potreste trovare sensazioni simili o leggermente attenuate, molto più probabilmente però vi ritroverete di fronte a qualcosa di diverso, un odore e forse anche la sua assenza, una struttura e una resistenza allo scavo delle vostre mani molto lontane dai vostri ricordi boschivi.
Ora chiedetevi: perché? Quante cose sappiamo o sapete dei terreni che avete appena esplorato in minima parte? Cosa è cambiato? Perché non ci facciamo mai caso? Perché ci ritroviamo sempre a guardare il cielo pensando a quante stelle ci siano e non guardiamo mai dove poggiamo i piedi, da dove viene la nostra origine e il nostro nutrimento?
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