Prima era tutto legno. Possibilmente piccolo, possibilmente nuovo, possibilmente francese. Poi si è tornati all’acciaio, e i sentori terziari tipici del legno sono andati fuori moda. Oggi è tutta un’anfora, o un cemento crudo, o un grès vetrificato. Contenitori antichi nella pratica ma nuovi nella sostanza.
Questo ritorno è dovuto a una certa “moda” ma è anche dovuto a una migliore e più attenta tecnica produttiva dei contenitori stessi; grazie alla ricerca sempre più approfondita e al miglioramento delle nostre conoscenze a livello costruttivo, ingegneristico ed enologico da qualche anno il vino viene vinificato o affinato in nuovi contenitori, studiati per ottenere performance diverse e diventare alternative alle tradizionali botti di legno e acciaio.
Ma quali sono le differenze tra quelli più usati nella “nuova” enologia?
Principalmente abbiamo tre tipologie differenti di contenitori: anfore, cemento e Clayver, quest’ultimo nome commerciale ormai diventato simbolo del materiale con cui viene prodotto...
Quale contenitore è meglio scegliere, da enologi, e quale è più performante per il vino?
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